Un dolore improvviso o una fitta mentre si consuma un cibo o una bevanda fredda rappresentano il principale sintomo dell’ipersensibilità dentale, una condizione che dipende da numerosi fattori.
La causa principale di questo disturbo è l’esposizione della dentina, la parte del dente che circonda la polpa. La dentina è attraversata da numerosi tubuli che contengono fibre nervose il cui compito è rispondere agli stimoli di natura termica, chimica e tattile. Quando la protezione della dentina diventa insufficiente, gli stimoli che arrivano alla polpa vengono percepiti come dolore.
Normalmente la dentina è protetta dallo smalto del dente e dalla gengiva, che formano una barriera con l’ambiente della bocca.
Tuttavia ci sono dei fattori che ne portano all’esposizione come:
- L’abrasione causata da uno spazzolamento troppo vigoroso e non corretto, con spazzolini dalle setole dure o dentifrici eccessivamente abrasivi che determina la progressiva erosione dello smalto a livello del colletto – la parte del dente vicina alla gengiva – con quest’ultima che si ritira.
- Un eccessivo consumo di bevande o alimenti acidi, come il limone, l’aceto, le bibite gassate e succhi a base di agrumi, contribuisce a deteriorare progressivamente lo smalto.
- Il bruxismo, o digrignamento notturno, determina l’usura dello smalto a causa dell’attrito tra le superfici dentarie e di conseguenza viene meno la protezione della dentina sulla faccia occlusale del dente con conseguente maggiore sensibilità.
- Alcuni trattamenti, come lo sbiancamento dentale e le levigature radicolari, possono determinare una sensibilizzazione temporanea (per 4-6 settimane) dei denti.
Quali sono gli accorgimenti e i rimedi che possono aiutarci ad affrontare il disagio causato dai denti sensibili?
In primo luogo il principale rimedio per evitare l’insorgere della sensibilità dentale è una corretta igiene orale, con l’utilizzo di uno spazzolino a setole morbide ed una tecnica di spazzolamento non eccessivamente vigorosa. È inoltre utile limitare abitudini dannose, quali il consumo di alimenti acidi e il digrignamento notturno, evitabile attraverso il ricorso a un “bite”.
Esistono infine trattamenti professionali per sigillare i tubuli dentali esposti tramite l’uso di gel o soluzioni a base di fluoro.
Per capire dunque quale sia la causa specifica dell’ipersensibilità dentale, occorre rivolgersi al proprio dentista che attraverso un’anamnesi ed una visita clinica valuta la diffusione e l’importanza del problema e ne individua la terapia più idonea.